VILLA CA AMATA
E’ un complesso architettonico particolarissimo, unitario e omogeneo che sorge nella campagna a nord di Castelfranco Veneto ed è costituito da il corpo padronale della Villa, da due Barchesse gemelle disposte in modo ortogonale e da due rustici anch’essi simili uno a est e l’altro a ovest; il tutto è disposto secondo un asse prospettico centrale che inquadra e ordina tutte le architetture. La costruzione nasce all’inizio di quel settecento che localmente fu particolarmente significativo, su volere e progetto del Conte Giovanni Rizzetti.
STATO DI CONSERVAZIONE
Se si eccettua il corpo principale della Villa, che nella zona di rappresentanza era in buono stato di conservazione, le restanti architetture erano prive di manutenzione da decenni e quasi prossime al crollo con tetti che lasciavano filtrare l’acqua, solai marciti e intonaci per lo più distaccati.
COMMITTENTE
Soc. Red Golf s.r.l.
DATA
1991-1994
CATEGORIA
Progetto di riuso, conservazione e consolidamento
LUOGO
Castelfranco Veneto – Treviso –
Il Progetto
STUDI E ANALISI
E’ stato svolto un notevole lavoro di rilievo con appoggio topografico che ha consentito di definire planoaltimetricamente tutti i manufatti; successivamente si è operato con rilievo manuale diretto spingendo il dettaglio del prelievo e della rappresentazione alla scala di 1:50. Sono state fatte analisi degli intonaci e alcuni sono stati trovati realizzati a base di carbone macinato per conferire al prospetto particolare aspetto scenografico nero.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO
E’stato un progetto di riuso molto difficile perché è stato progettato un campo di golf nella campagna circostante e per i vari corpi di fabbrica sono state previste destinazioni residenziali o ricettive connesse all’attività. Il problema principale è stato quello di trovare le soluzioni per il nuovo uso che fossero compatibili con le caratteristiche architettoniche e distributive di ogni fabbrica, per non alterarla e far accettare alla committenza distributivi diversi da quelli consacrati dalla moda e dalle consuetudini. Il progetto finale è stato una positiva risposta in termini di conservazione e compatibilità: sono state ricavate 30 unità mini abitative, una club house, ristorante e spogliatoi con soluzioni rispettose e non invadenti delle antiche strutture.
Il Cantiere
Stante il degrado avanzato che caratterizzava tutti i corpi di fabbrica l’unico elemento conservabile era l’organizzazione distributiva e le caratteristiche architettoniche esterne, pertanto gli interventi sono stati prevalentemente di consolidamento strutturale e di nuova realizzazione. Il consolidamento è stato effettuato con fondazioni affiancate in c.a. lungo tutte le murature portanti, quello delle murature tramite puntuali scuci e cuci in corrispondenza delle zone più sofferenti; gli interventi sulle travature dei solai e quello sulle coperture sono stati generalizzati perché le strutture erano particolarmente povere e inadeguate e si è quindi proceduto con integrazioni e sostituzioni. Sono stati rinnovati gli intonaci interni ed esterni con nuovi a base di calce, i serramenti di porte e finestre con nuovi in legno per minimizzare l’impatto del rinnovo e tutte le finiture delle pavimentazioni.