PALAZZO MUNICIPALE DI SUTRI
Il Palazzo Municipale è stato acquistato dal Comune soltanto alcuni decenni fa da proprietari privati. Le notizie storiche sono scarse a causa anche di un incendio degli archivi comunali agli inizi del secolo scorso. Il prospetto principale ha una conformazione d’insieme molto regolare: una parte centrale di forma rettangolare, in cui è inserito l’ingresso principale , e due ali di altezza inferiore e tetto spiovente. Il palazzo si sviluppa su tre piani fuori terra per quanto riguarda la parte centrale, e due piani per le ali laterali. La dimensione allungata, così come la presenza dell’altana, simile per posizione e conformazione ad una torre, avvicinano la struttura del palazzo al periodo quattrocentesco, supposizione che dovrà essere necessariamente avvalorata dalle fonti storiche .
STATO DI CONSERVAZIONE
Il Palazzo ha subito nel corso degli ultimi decenni adattamenti dovuti all’adeguamento tecnologico, ma che , tuttavia, stante la sporadicità e asistematicità, hanno comportato situazioni di evidente degrado, soprattutto sulle coperture. All’esterno, gli ultimi interventi di restauro dei prospetti risalgono ai primi anni ’80 del secolo scorso, ma risultano ormai manifesti segni di avanzato deterioramento dovuto alla perdita del sistema di smaltimento pluviale, al distacco di alcuni elementi del cornicione in stucco, all’alterazione cromatica della pellicola pittorica, all’erosione superficiale di alcune porzioni di intonaco.
COMMITTENTE
Amministrazione Comunale
DATA
2010
CATEGORIA
Progetto di conservazione della facciata principale
LUOGO
Sutri – Viterbo
Il Progetto
STUDI E ANALISI
La colorazione si scurisce con le successive sovrapposizioni, in linea con quanto documentato nell’architettura romana in cui dai colori chiari (stucco romano, colla genovese) dei palazzi del cinque-seicento, si sovrappone, anche per i palazzi nobiliari, l’uso di colorazioni con tinte a calce.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO
Il progetto, eseguito su mappatura puntuale dell’intero prospetto, prevede in linea generale di rimuovere gli strati superficiali di tinteggiature per consolidare e preservare l’intonaco sottostante. Tale strato verrà per quanto possibili conservato, consolidato tramite iniezioni puntuali di sostanze compatibili di volta in volta valutate quali: miscele di grassello e calce idraulica destalinizzata bianca, calce idraulica destalinizzata bianca e cocciopesto, valutando l’opportunità di aggiungere pozzolana o resina acrilica. Si prevede di asportare manualmente l’intonaco a contatto con il terreno fino al limite della piazza antistante, al fine di eseguire la stesura di intonaco risanante ad azione deumidificante.