BASILICA DI S. PIETRO IN CIEL D’ORO
Importantissima Basilica romanica eretta a Pavia da Liutprando Re dei Longobardi e probabilmente ricostruita tra il 1100 e il 1200 sui resti di una più antica; con impianto a tre navate, con facciata in arenaria grigia e mattone cotto, è caratterizzata anche da una singolare cripta, sorretta da 24 colonne in stile bizantino-ravennate che risale alla fine del secolo scorso. Particolarmente ricca e significativa sotto il profilo religioso e storico-artistico presenta numerosi elementi di rilevante interesse tra questi di straordinaria importanza è l’Arca dove sono custodite le spoglie di S.Agostino.
STATO DI CONSERVAZIONE
Le coperture della Basilica che si sviluppano su diversi livelli presentavano sia l’orditura lignea principale sia quella secondaria in un pessimo stato di conservazione; ciò aveva provocato notevoli infiltrazioni nel sottotetto, la puntuale marcescenza delle strutture lignee e percolazioni sulle superfici decorate interne. In particolare il dipinto dell’abside presentava degrado diffuso dovuto a infiltrazioni, depositi aderenti sulle superfici ad affresco e sulle dorature e due fessurazioni strutturali. Gli impianti tecnologici erano particolarmente vetusti e non adeguati ne all’importante Basilica ne alla funzione tecnica richiesta.
COMMITTENTE
Ordine Ligure dei Padri Eremitani
DATA
2006-2007
CATEGORIA
Progetto di conservazione e adeguamento tecnologico
LUOGO
Pavia
Il Progetto
STUDI E ANALISI
Sono state condotti molteplici prelevamenti di campioni di intonaco e analisi spettrofotometriche semiquantitative all’infrarosso FTIR; inoltre si sono svolte campagne approfondite di indagini stratigrafiche, campionature per la scelta di materiali unitamente a prove del grado di pulitura da raggiungere.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
L’intervento rigorosamente conservativo è stato diviso in due lotti:nel primo lotto si sono progettateopere di manutenzione delle coperture e di conservazione delle superfici dipinte dell’abside centrale. Il progetto ha avuto come obiettivo quello di definire puntualmente per ogni materia dell’edificio le tecniche di intervento più conservatuive per garantire la sopravvivenza, il più possibile autentica, dei materiali e delle strutture. Inoltre essendo i grafici esecutivi molto dettagliati tramite particolari mappature grafiche il progetto è stato il riferimento costante per controllare e verificare l’opera degli esecutori. Il secondo lotto di lavori ha previsto il rifacimento degli impianti elettrico, di illuminazione e di diffusione sonora progettati nel dettaglio per non produrre nelle strutture e nelle ricche finiture impatti invasivi ed eseguiti tutti esternamente per evitare nel modo assouto tracce, scassi o rotture dei preziosi rivestimenti.
Il Cantiere
INTERVENTI TECNICI
Gli interventi sono stati diversificati tra la superficie a tempera e quella a finto mosaico. Per le parti dipinte si è effettuata una pulitura a secco dei depositi superficiali incoerenti; le porzioni in lamina d’oro, l’intervento di pulitura è avvenuto con solventi appositamente studiati; il consolidamento del dipinto e delle lamine d’oro è stato realizzato con iniezioni puntuali di malta di calce. Le lacune causate dalle infiltrazioni d’acqua sono state integrate con malte idonee facendo sì che l’intervento risultasse comunque distinguibile dall’originale e le lamine sono state reintegrate, opacizzate per garantire una omogeneizzazione cromatica e distinguibilità dall’originale.
La manutenzione della copertura è stata realizzata tramite la conservazione di tutta l’orditura principale e secondaria e intervenendo con incalmi o parziali ricostruzioni; le sostituzioni sono state limitate ai soli elementi lignei irrecuperabili. Il manto di coppi è stato riutilizzato integrandolo con nuovi di fattura analoga. L’adeguamento tecnologico è stato particolarmente impegnativo anche in fase di realizzazione per la cura e nella posa di tubi, cavi e apparecchi tecnologici che sono sempre stati posati con grandissima cura e attenzione a non invadere le superfici con azioni incompatibili.