ORATORIO BRAGADIN CEGGIA
E’ un piccolo Oratorio nei pressi di San Donà di Piave a navata unica con abside semicircolare e due ali laterali, interamente affrescato all’interno con due cicli pittorici sovrapposti; con rapporti in pianta e in alzato che rispecchiano le regole classiche dell’architettura aulica maggiore è coronato da una volta a botte in catinelle e intonaco e da un grazioso campanile posto in facciata a sud. Sorto alla fine del XVI secolo come pertinenza dell’adiacente Villa ne segue le vicende per un arco di tempo di oltre quattro secoli; completamente riedificato nel 1775 per opera di Marco Antonio Bragadin passò diverse proprietà fino a diventare proprietà nel 1982 alla Parrocchia di Ceggia.
STATO DI CONSERVAZIONE
Oltre alle normali cause di degrado quali la prolungata mancata manutenzione, la presenza di umidità di risalita capillare, le vibrazioni indotte dal vicino traffico veicolare, il pavimento a diretto contatto con il terreno sottostante, ecc. una delle cause principali erano i cattivi restauri svolti dal Magistrato alle Acque (Genio (in)civile) circa una ventina di anni prima. In quell’occasione era stato colato del calcestruzzo sull’estradosso della volta in catinelle per consolidarla ed era stato imbottigliato il tetto con guaine tali da non consentire la traspirazione. Tutto ciò aveva provocato crolli di porzioni della volta affrescata oltre al degrado di tutte le pellicole.
COMMITTENTE
Amministrazione Comunale di Ceggia
DATA
1998 – 1999
CATEGORIA
Progetto di conservazione ed adeguamento tecnologico
LUOGO
Ceggia – Venezia
Il Progetto
STUDI E ANALISI
Oltre alle consuete indagini stratigrafiche, per capire i due cicli pittorici interni sovrapposti ed entrambi parzialmente visibili, e a quelle per la caratterizzazione fisico-chimica di tutti i materiali, per individuare gli strati e i componenti, sono stati condotti rilievi diretti e tramite fotopiani per poter mappare tutte le superfici interne ed esterne al fine di rappresentare il degrado e le tecniche di conservazione.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO
Il problema principale di carattere culturale è stato quello dei due cicli pittorici sovrapposti; in tutta la parte basamentale il secondo ciclo, quello coprente, risalente agli anni venti del secolo scorso, era polverizzato dall’umidità di risalita ed emergeva quello sottostante per lo più monocromo ma molto raffinato. Secondo la cultura della conservazione che non privilegia il giudizio del restauratore ma il mantenimento della stratificazione storica si è deciso di mantenere i due cicli sovrapposti consolidando lo stato di fatto attuale ed evitando il ripristino con la connessa rimozione delle aggiunte più recenti.
Il Cantiere
Sebbene l’Oratorio fosse di modeste dimensioni sono stati eseguiti moltissimi e complessi interventi tecnici tra i quali sono da ricordare: la bonifica delle murature tramite processo elettro-osmotico sulle murature e tramite vespaio sulle pavimentazioni; il consolidamento della volta in catinelle e del suo intonaco eliminando con grande fatica il calcestruzzo all’estradosso; la conservazione di tutte le pellicole pittoriche interne, degli intonaci esterni e di quelli del campanile; la tirantatura della facciata che si era scollegata dalla scatola muraria retrostante; il consolidamento del coro pensile e della scala d’accesso; la realizzazione di nuova pavimentazione in battuto di cocciopesto ottento con i resti ormai inutilizzabili del pavimento originale.