PALAZZO ANTI DONA’ BRUNELLI
Il Palazzo è situato dentro le mura medievali, tra la cinta muraria e il Vescovado, a breve distanza da Piazza del Castello. Le prime testimonianze della sua presenza si possono far risalire già a partire dal 1230 circa, quando in quest’area i francescani edificarono la chiesa e il convento dedicati a san Francesco. Numerose furono poi nei secoli gli interventi che modificarono l’assetto dell’edificio; dalla riconfigurazione e apporto di modifiche interne dell’Arch. Giacomo Cerato alla metà del 1700, all’ampliamento ad opera dell’arch. Giacomo Fontana agli inizi del 1800. A seguito degli ultimi interventi di ristrutturazione eseguiti tra il 1800 e 1900, il palazzo ad oggi si configura come due grandi corpi di fabbrica, intersecati in maniera perpendicolare, ognuno dei quali affaccia su un piccolo cortile interno. Il palazzo, in entrambi i suo corpi di fabbrica, si sviluppa per quattro piani fuori terra, ognuno dei quali organizzato in ampi appartamenti ad uso residenziale. In molti locali si leggono ad oggi le chiare sovrapposizioni e stratificazioni dei vari stili e componenti architettoniche che si sono succedute nel tempo. In particolare la struttura di copertura, in anni recenti è stata completamente demolita e ricostruita con pesanti e spesso poco conservativi interventi di consolidamento statico.
STATO DI CONSERVAZIONE
A parte la copertura, come detto rifatta in anni recenti, tutto il palazzo presentava gravi segni di dissesto strutturale: fessure profonde, solai lignei completamente imbarcati dal peso dei massetti sovrapposti incautamente nel tempo, o in alcuni casi completamente marcescenti. Gli intonaci interni ed esterni, che nel tempo si erano sovrapposti in molteplici stratificazioni, manifestavano anche loro pesanti segni di degrado. All’interno delle stanze più nobili del corpo principale, alcune grandi lacune lasciavano intravedere le ricche decorazioni che caratterizzavano quelli originali. Le pavimentazioni erano in alcuni casi ancora in antico terrazzo e in buono stato di conservazione, anche con decorazioni pregiate, mentre in alcuni casi erano state completamente demolite, e quindi del tutto inesistenti.
COMMITTENTE
Privato
DATA
Inizio lavori: 2016
Fine lavori: in corso
CATEGORIA
Progetto di consolidamento, conservazione e riuso
LUOGO
Vicenza (VI)
Il Progetto
STUDI E ANALISI
La fase di analisi è stata molto articolata. Partendo da un attento rilievo metrico-geometrico, si è passati ad analizzare tutti gli aspetti caratterizzanti il palazzo: lo stato strutturale (con attente mappature dei dissesti), materico (classificando ogni tipologia di intonaci, pavimentazioni, soffitti), del degrado (per individuare le diverse patologie presenti e di conseguenza la più adatta tipologia di intervento). Infine con precisi e dettagliati abachi sono stati classificati tutti i serramenti interni ed esterni esistenti, in modo da avere una precisa base da cui partire per il progetto di quelli che allo stato di fatto erano stati demoliti ed eliminati.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO
L’edificio permane con destinazione residenziale, razionalizzando gli spazi per la definizione di 15 unità abitative distribuite sui 4 livelli fuori terra. Si è partiti dal progetto di un consolidamento statico di ogni componente strutturale dell’edificio, studiato e realizzato nella massima compatibilità con l’esistente, senza deturpare, come era stato fatto per la copertura, l’impianto originario, con materiali incongrui e pesantemente inadatti agli originali. Si è passati poi a massimizzare la conservazione di ogni superficie interna, dagli intonaci decorati originali, alle pavimentazioni in terrazzo, ai soffitti lignei. Le piccole ridistribuzioni funzionali degli appartamenti esistenti, sono state studiate cercando di massimizzare gli spazi e renderli più funzionali alla loro vivibilità quotidiana. E’ stato infine progettato l’inserimento dell’ascensore all’interno del vano dello scalone centrale, studiato con dimensioni, componenti e materiali, che massimizzassero un suo inserimento armonico con l’importante contesto monumentale in cui veniva collocato. Anche i cortili esterni, le loro pavimentazioni, e i locali a deposito/magazzino che su di essi si affacciano, sono stati studiati, riconfigurati e progettati nel rispetto dei volumi, materiali e geometrie originali.
Il Cantiere
Sulle superfici esterne sono stati effettuati lavori di: asportazione della vegetazione infestante avvalendosi di metodi fisici e/o chimici impiegati con gradualità e intensità diversa in rapporto al tipo di sostanza. Pulitura con rimozione di sostanze estranee, patogene e generatrici di degrado; consolidamento e fissaggio degli elementi lapidei (cornici e poggioli) con tecnologie tradizionali, e sostituzione di quelli demoliti con elementi del tutto similari agli esistenti. Stesura di velatura a latte di calce con cromie individuate in cantiere a seguito di accurate campionature. Per quanto concerne gli interni, la parte di consolidamento statico ha costituito la gran parte della fase iniziale dei lavori: consolidamento di strutture murarie, che presentavano gravi fessure o forti dissesti, sia attraverso puntuali iniezioni, che attente operazioni di scuci-cuci e rinforzo con stesura di rete ed intonaco armato. Consolidamento di solai lignei esistenti gravemente ammalorati, attraverso il consolidamento delle teste di travi degradate, posa in opera di doppio tavolato incrociato a quello esistente (tipo X-Lam) o in caso di situazioni irrecuperabili, demolizione e fornitura e posa di nuovo solaio con materiali del tutto similari agli esistenti. Poi si è passati alla conservazione delle finiture interne: gli intonaci decorati, scoperti a seguito di un’ estesa indagine stratigrafica, sono stati riportati integralmente alla luce, attraverso attente operazioni di discialbo manuale, operazioni di consolidamento e completamento con lacune neutre delle porzioni mancanti. I pavimenti in terrazzo antico sono stati restaurati, mentre quelli demoliti sono stati ricreati con tecniche attente alla tradizione, e compatibili con il palazzo. Tutte le nuove componenti murarie, pensate per la ridistribuzione interna planimetrica delle unità sono state sempre costruite in cartongesso in modo tale da rendere gli interventi di modifica del tutto reversibili e quindi il meno invasivi possibile.