PALAZZO CIGOLA MARTINONI
Il complesso architettonico di Palazzo Cigola Martinoni sorge maestoso nella bassa pianura bresciana e domina con la su mole il grande parco e territorio circostante. Sorto, come spesso succede, per aggregazioni successive è un grande complesso a forma di “C” molto allungata su un lato. Il lato corto è costituito dal nucleo più antico risalente al XVI secolo che ha forma di compatto torrione in muratura, quello centrale è costituito dall’addizione settecentesca dei quali porta i caratteri architettonici e stilistici. Questo lato è caratterizzato al piano terra da un grande portico ad archi su colonne lapidee che al piano primo si trasforma in loggia riccamente affrescata. Il prospetto sulla corte centrale possiede, sotto le velature recenti, un delicato partito cromatico settecentesco. L’altra ala è assai diversa dalle precedenti e presenta un interessate loggiato affiancato da scalone monumentale in pietra che al piano primo diventa un grandioso salone a volta con preziosi affreschi su pareti e soffitti.
STATO DI CONSERVAZIONE
La porzione del grande edificio che era utilizzata come sede dell’Amministrazione Comunale o con altre funzioni annesse versava in uno stato di conservazione discreto, anche se necessitavano intervento manutentivi, le altre porzioni erano in avanzato stato di degrado. Da segnalare che recenti interventi di restauro svolti da enti poco competenti avevano pregiudicato la statica di alcune porzioni con consolidamenti incompatibili e prevaricanti per le strutture.
COMMITTENTE
Fondazione Pianura Bresciana srl
DATA
2005-2009
CATEGORIA
Progetto di riuso, di conservazione, di consolidamento e di adeguamento tecnologico
LUOGO
Cigole – Brescia
Il Progetto
STUDI E ANALISI
La campagna conoscitiva preliminare è stata articolata in più filoni: quella del rilievo metrico geometrico e tramite fotopiani, quello della conoscenza della natura fisico-chimica dei materiali e del degrado, quella della diagnostica strutturale, quello dello studio della compatibilità d’uso con le destinazioni previste e quello della conoscenza del territorio sotto il profilo storico-socio-economico e culturale.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
È uno tra i più importanti progetti che sostiene la Regione Lombardia nell’ambito dell’accordo di programma stipulato tra la Fondazione, la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio e la Soprintendenza. Ciò ha consentito di reperire consistenti risorse economiche per avviare un progetto completo che oltre al restauro fisico del manufatto prevede destinazioni complesse e interagenti con il territorio produttivo tali da far vivere autonomamente la struttura successivamente agli interventi.
Nell’ambito di un ampio programma di riuso sono stati progettati due importanti musei: quello del territorio e quello del giocattolo. Il primo si articola in una molteplice serie di attività che si legano all’agricoltura e all’allevamento della zona non trascurando la filiera produttiva che li coinvolge e che storicamente li ha fatti crescere. Il secondo si collega oltre che alla tradizione del gioco anche alla didattica e quindi alle scuole con l’indotto che ciò produce
Il progetto quindi oltre ai complicatissimi aspetti tecnici ha coinvolto quelli dell’uso futuro e dell’utenza nell’ambito di un programma organico e di ampia articolazione.
Il Cantiere
INTERVENTI TECNICI
Il complesso cantiere è iniziato dal consolidamento delle fondazioni che in alcuni punti erano assenti per passare quasi contemporaneamente alle strutture verticali in elevazione per molte delle quali gli interventi sono stati condotti mantenendo in opera gli intonaci storici che sono stati oggetto di successivi interventi conservativi. Consolidamenti strutturali, bonifica dall’umidità ed eliminazione delle cause di degrado e dissesto sono stati tutti attuati privilegiando tecniche reversibili, non invasive e di basso impatto strutturale e materico. Molto impegnativo è stato l’intervento sulle volte in catinelle che sono state puntualmente integrate nelle parti ammalorate, previo consolidamento statico della travatura lignea operando dall’estradosso . Gli impianti tecnologici, sempre molto invasivi, sono stati oggetto di particolari attenzioni progettuali e si è massimizzato il loro posizionamento in accordo con gli interventi strutturali. I comandi elettrici funzionano con sistemi wireless.
La maggior parte dei serramenti in legno sono stati conservati con accurate operazioni di incalmo delle porzioni ammalorate, sostituzione dei vetri con nuovi elementi isolanti a bassa emissività, ripristino della ferramenta e ritinteggiature con sistemi tradizionali.