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PALAZZO RUSPOLI

Il Palazzo si impone maestoso tra le rinomate via del Corso e via Fontanella Borghese nel centro di Roma. Il nucleo originario, che risale al 1556 ad opera del fiorentino Nanni di Baccio Bigio, subisce un importante intervento di trasformazione attorno agli anni 1580 con il passaggio alla famiglia fiorentina dei Rucellai che incaricano l’architetto Ammannati dell’ampliamento del Palazzo. L’architetto, che conferì all’edificio un severo impianto rinascimentale, prolungò l’ala su via del Corso, realizzò una loggia sul piano rialzato aperta sul giardino ed una galleria sul piano nobile; i lavori si conclusero nel 1586. Successivamente il Palazzo nel 1626 passa alla famiglia Caetani cha dal 1636 al 1640 svolge importanti opere di ampliamento ad opera di Bartolomeo Breccioli per gli esterni (sopraelevazione e inserimento del cornicione) e di Martino Longhi il Giovane per lo scalone interno monumentale. L’ultimo ampliamento avviene tra il 1780-83 ad opera della famiglia Ruspoli, proprietaria del Palazzo dal 1715. Attualmente permane l’uso residenziale ed è sede a piano rialzato della Fondazione Memmo.

STATO DI CONSERVAZIONE

Il Palazzo ha subito nel corso degli ultimi decenni adattamenti dovuti all’adeguamento tecnologico, ma che , tuttavia, stante la sporadicità e asistematicità, hanno comportato situazioni di evidente degrado, soprattutto sulle coperture. All’esterno, gli ultimi interventi di restauro dei prospetti risalgono ai primi anni ’80 del secolo scorso, ma risultano ormai manifesti segni di avanzato deterioramento dovuto alla perdita del sistema di smaltimento pluviale, al distacco di alcuni elementi del cornicione in stucco, all’alterazione cromatica della pellicola pittorica, all’erosione superficiale di alcune porzioni di intonaco.

COMMITTENTE

Privato

DATA

2010-2013

CATEGORIA

Progetto di conservazione e di consolidamento

LUOGO

Roma

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Il Progetto

STUDI E ANALISI

Gli studio storici effettuati sull’evoluzione della fabbrica, in comparazione con l’utilizzo delle diverse tecnologie costruttive nelle varie epoche, hanno permesso di approfondire i dati rintracciati dai campioni prelevati sui prospetti nonché sullo studio specifico dei materiali riscontrati.

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO

Il progetto prevede la manutenzione delle coperture, la riorganizzazione delle reti tecnologiche ed il restauro delle superfici esterne. La principale difficoltà, costituita dalla scelta della finitura sui prospetti esterni, è avvallata dai puntuali studi effettuati in cui si è cercato di mettere a sistema un approccio storico (in cui si è prevista l’analisi della genesi del fabbricato e delle varie soglie storiche; lo studio dei materiali e delle caratteristiche costruttive della tradizione; le fonti indirette) con un approccio scientifico (diagnostica derivata da un rilievo diretto dei materiali) ed un approccio urbano (studio del contesto locale e dei fabbricati similari). Con rammarico si evidenzia che tale rigore metodologico non ha trovato riscontro negli Enti di Tutela, ancorati a giudizi estetici privi di fondamento scientifico.

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Il Cantiere

Il cantiere è proceduto per lotti funzionali, stante la vastità del complesso. Ogni lotto ha previsto dapprima gli interventi in copertura, mediante il consolidamento delle travi lignee con incalmi, protesi e fasciature in fibra di carbonio. Le superfici esterne sono state pulite mediante spray di acqua demineralizzata e particelle organiche, quindi si è proceduto con il consolidamento corticale e delle zone in fase di distacco sia degli intonaci sia degli stucchi e degli elementi lapidei. Sulla base di campioni prelevati si sono eseguiti rappezzi in malta di calce, sabbia e polvere di pietra, quindi si è proceduto con una velatura a base di calce  e terre colorate.

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Fine Lavori

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